Totò che vende la fontana di Trevi? Totò che s’improvvisa falsario? Altro che film degli anni ’50. Son notizie di oggi. Due operai calabresi hanno venduto ben 28 piscine inesistenti, prima che un cliente aretino si rivolgesse ai carabinieri e sventasse la ventinovesima truffa. I truffatori dovranno ora risponderne al giudice e, sempre se si riuscirà a recuperarli, restituire gli acconti incassati prima di sparire.
Sulle loro tracce si sono messi i carabinieri della stazione di Loro Ciuffenna, ai quali si era appunto rivolto un acquirente che, versato l’acconto, si era visto svanire, con una piscina mai comparsa, anche i due venditori.
A Firenze, invece, un acceso litigio nel momento in cui c’era da rimaner tranquilli, ha incastrato tre presunti spacciatori di banconote false. Erano nella sala riunioni di un hotel, quando per motivi sui quali si sta indagando, hanno iniziato a litigare così tanto che il personale dell’albergo ha chiamato la polizia. Gli agenti hanno trovati il terzetto, composto da due italiani e un cinese, di fronte alla più compromettente, o quasi, delle valigette: quella con con 360mila euro in banconote false.