Tra fotonica e robot

Il consolidamento e il rilancio del Distretto regionale per la fotonica, l’optoelettronica, la robotica, le telecomunicazioni, l’informatica e lo spazio (Fortis) è l’obiettivo che la Regione da tempo persegue con uno specifico Progetto integrato di sviluppo (Pis) che declina in chiave toscana la strategia europea della specializzazione intelligente, altrimenti nota come “smart specialisation”.

Si tratta di una strategia che concentra le risorse sulle eccellenze che ciascun territorio esprime, secondo le proprie vocazioni e la propria indentità. Per raggiungere questo obiettivo il Pis Fortis utilizza, in maniera integrata, tutti gli strumenti presenti nella programmazione ordinaria della Regione e contenuti nel Piano regionale di sviluppo (Prs 2011-2015).
Grazie a questi strumenti, negli ultimi anni, sono state messe a disposizione del sistema produttivo del distretto supertecnologico Fortis, risorse per quasi 190 milioni di euro, che contribuiscono alla realizzazione di progetti per un costo complessivo di oltre 300 milioni. A questi, si possono aggiungere oltre 33 milioni concessi a garanzia di finanziamenti bancari, per investimenti, liquidità e a sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile.

Il punto sul distretto è stato fatto con una relazione che la giunta ha approvato ieri su proposta dell’assessore alle attività produttive, credito e lavoro.
L’idea chiave del piano sta nell’integrazione che, come ha spiegato l’assessore, consiste nell’utilizzazione di tutte le linee di intervento previste dagli strumenti normativi e di programmazione regionali convogliandoli sull’obiettivo di consolidamento del distretto. Lo strumento operativo sono i bandi che la Regione ha emanato e si appresta ad emanare e al cui interno sono state inserite priorità precise, riferite ai settori interessati.

In altre parole si tratta del sostegno alle attività di ricerca e sviluppo e innovazione, gli aiuti alla ricerca e all’innovazione del manifatturiero, l’acquisto di servizi qualificati, gli aiuti ai poli di innovazione e agli incubatori di impresa, il sostegno per la riqualificazione di aree produttive, gli aiuti per le infrastrutture e i centri servizi, il sostegno ai processi di integrazione fra imprese, l’attività di promozione economica, gli interventi formativi e sul capitale umano. Ma ecco un primo bilancio.

La voce più consistente è quella del sostegno all’innovazione e alla ricerca, che dal 2008 al 2013 ha visto interventi per oltre 140 milioni, che hanno attivato progetti per 270 milioni. Sono interventi che hanno interessato soprattutto i trasporti intelligenti (ad esempio il segnalamento ferroviario), il monitoraggio ambientale, le tecnologie in ambito sanitario, informatica, sistemi di sicurezza, infomobilitá e telecomunicazioni.
Consistente anche l’impegno per le infrastrutture finalizzate al trasferimento tecnologico: in particolare si può citare il Circuito integrato per la fotonica del Sant’Anna di Pisa, per un investimento di oltre 6 milioni a fronte di un contributo di circa 3 milioni.
Da ricordare anche gli interventi per favorire l’internazionalizzazione delle PMI: dal 2010 sono stati approvati 9 progetti, per 566 mila euro di contributi che hanno attivato investimenti pari a oltre 1 milione di euro. Sono invece 8 le imprese del settore Ict che hanno usufruito di oltre 500 mila euro di finanziamenti a sostegno di processi di aggregazione, che hanno prodotto investimenti per più di 1 milione e 200 mila euro.
Dal 2011 al 2013 sono stati ammessi incentivi pari a 620 mila euro per l’assunzione o la stabilizzazione di 124 lavoratori nel settore Ict. Fra gli interventi per il potenziamento del capitale umano, dal 2008 le attività del settore Ict hanno usufruito di 16 milioni di finanziamenti. Ad esempio, grazie al programma operativo Fse 2007-13, sono stati cofinanziati 83 assegni di ricerca, per percorsi di alta formazione, per un totale di 5 milioni di euro. Da ricordare anche i tirocini retribuiti, che in ambito Ict (software, elettronica) sono stati dal 2012 ad oggi 308.

L’innovazione del sistema produttivo regionale, ricorda l’assessore alle atttività produttive, è un passaggio obbligato per ridare competitività alle imprese. Per questo la Regione sta lavorando alla razionalizzazione, riorganizzazione e potenziamento del sistema regionale. Un lavoro sfociato fra l’altro nella creazione dei distretti, fra i quali anche quello per la fotonica. E’ anche grazie a questo impegno che punta sempre di più, per il futuro, a concentrare le risorse sulle realtà di eccellenza, operando una diversificazione in base alla vocazione dei territori, evitando sprechi ed ottimizzando le risorse. Risorse che, ha ricordato l’assessore, saranno ancora più ingenti nella nuova stagione di fondi europei: basti pensare che sarà destinato all’innovazione il 30% degli 800 milioni previsti per la Toscana dal Por Fesr 2014-2020.

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