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Transizione energetica e digitalizzazione nella logistica: il Sustainable Tour 2023 ha fatto tappa all’Interporto della Toscana Centrale

Il terzo appuntamento con il Sustainable Tour 2023 si è svolto il 28 settembre a Prato. L’evoluzione digitale ed energetica degli interporti è un’opportunità da cogliere, ma servono coraggio, investimenti, una mentalità aperta e la giusta considerazione dei rischi. Prossima tappa a Torino

L’Interporto della Toscana Centrale a Prato ha ospitato lo scorso giovedì 28 settembre il terzo appuntamento del Sustainable Tour 2023, il ciclo di incontri sulla sostenibilità nel mondo dei trasporti e della logistica organizzato da evenT e giunto al quinto anno. ‘Come influiscono digitalizzazione e transizione energetica nel trasporto del terzo millennio’ era il titolo dell’incontro, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dell’interporto, delle istituzioni locali e del mondo industriale.

Il dibattito, moderato dal direttore di Vado e TornoMaurizio Cervetto, e dal direttore di Trasportare Oggi in EuropaLuca Barassi, è stato introdotto dal professor Paolo Volta, coordinatore didattico di evenT. “Le nuove tecnologie permettono di agire in modo immediato per dare un miglior servizio al cliente finale. Gli algoritmi possono determinare al meglio il flusso delle merci, a patto di garantire interoperabilità e standardizzazione tra le varie realtà del territorio. Quali sono gli ostacoli principali? Una tale evoluzione presuppone la predisposizione al cambiamento da parte degli attori coinvolti; e poi vanno considerati i rischi legati alla cybersicurezza”. Paolo Volta ha citato anche un recente studio secondo il quale la piena applicazione delle tecnologie digitali potrebbe generare un risparmio energetico addirittura superiore rispetto a quello garantito dalla riduzione dei combustibili fossili.

Il Comune di Prato è stato selezionato dalla Commissione Europea tra le 100 città, di cui 9 italiane, che parteciperanno alla missione ‘100 città intelligenti a impatto climatico zero entro il 2030’ la cosiddetta ‘Missione Città’. È all’interno di questo percorso che il Comune di Prato, per primo, ha visto nel nostro Interporto la possibilità di costituire una comunità energetica”, ha detto Antonio Napolitano, AD dell’Interporto della Toscana Centrale. Da qui parte il lavoro, insieme ad Estracom, che ci vede protagonisti di un modello, unico nel panorama nazionale, di CER. La nostra visione futura guarda all’idrogeno e abbiamo in essere un progetto che parte dal fotovoltaico per arrivare alla produzione di idrogeno verde. Il tutto, grazie ad Estracom, digitalizzato attraverso il Digital Towing. Per arrivare alla conclusione dell’intero processo è necessario che le istituzioni  supportino quanto meno la fase di realizzazione dell’elettrolizzatore necessario per la produzione dell’idrogeno. Permettendo così alla nostra piattaforma ferroviaria, tra le più efficienti in Italia, di coprire l’ultimo miglio in modo totalmente green“.

“La nostra è una città di circa 200mila abitanti inserita in un’area, quella della Toscana centrale, che conta 1,5 milioni di abitanti: il cuore pulsante dello sviluppo si muove in questo pezzo di territorio”, ha aggiunto Benedetta Squittieri, Assessore al bilancio, sviluppo economico, innovazione e agenda digitale, personale del Comune di Prato. “Il sistema di organizzazione dei territori deve saper far fronte a un mondo che sta andando avanti, in cui cambiano le abitudini di vita e di acquisto dei cittadini, con ovvie ricadute per la logistica. Le transizioni che accadono in quest’epoca sono molto significative e impongono soluzioni di lungo periodo che ancora oggi, a volte, non abbiamo. Ci vuole un maggiore protagonismo anche nel mondo della logistica nell’individuazione e nella costruzione di politiche pubbliche che ci permettano di andare tutti dalla stessa parte”.

Delle opportunità concrete della digitalizzazione ha parlato Fabio Niccolai, Direttore generale di Estracom, esaltando i vantaggi della cosiddetta progettazione digitale (digital twin), che dà la possibilità di progettare creando un clone virtuale dell’ambiente reale e ottimizzando tempi e costi. “L’Europa ha già emanato le normative relative alla progettazione digitale. Il ponte Morandi è stato fatto con la velocità che conosciamo grazie al digital twin, così come il porto di Bari e pochi altri progetti in Italia. Io ritengo che la vera sfida sia su questo modello di progettazione, che può poi essere applicato all’idrogeno, così come allo sviluppo di altre tecnologie”, ha detto Niccolai, convinto che, a proposito di interporti e logistica, “non sarà la mobilità puramente elettrica a risolvere la questione della decarbonizzazione del trasporto pesante, ma più probabilmente l’idrogeno”.

Una visione condivisa anche da IVECO, rappresentata a Prato da Valerio Vanacore, Responsabile Trazioni Alternative, IVECO Mercato Italia, che preferisce parlare di approccio multi-tecnologico citando le quattro soluzioni disponibili nella gamma del costruttore torinese: diesel, biometano, elettrico e, in futuro, idrogeno. “Le nuove tecnologie hanno un costo, che è quello della transizione energetica”, ha ribadito Vanacore. “Occorre che questi costi siano distribuiti tra i vari attori della filiera, dal committente all’autotrasportatore, fino al soggetto pubblico sotto forma di incentivi. Noi ci aspettiamo che negli scenari immaginati per raggiungere nel 2050 la neutralità carbonica ci sia spazio anche per altre soluzioni, come i biocombustibili, per cui abbiamo già in Italia la disponibilità di un’infrastruttura che sta crescendo”. E rispetto al cambiamento in atto, “bisogna approfittare dei nuovi strumenti per cambiare i processi logistici: aumentare l’intermodalità, modificare la programmazione dei veicoli per ottimizzare prestazioni e consumi”, ha chiosato Vanacore.

Il Sustainable Tour 2023 si concluderà a novembre con un evento sulla regolazione dei flussi di trasporto internazionali nell’ottica della sostenibilità, in programma all’interporto di Torino.

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