Prima di tre giornate oggi per i giochi nazionali dei trapiantati e per i giochi nazionali dei dializzati, a Montebelluna, in Veneto, che si concluderanno domenica. Sono organizzati da Aned – Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto a Montebelluna, in collaborazione con il Comune e il Centro nazionale trapianti e con il patrocinio del Comitato nazionale paralimpico.
In gara atleti trapiantati di ogni organo ed età e pazienti dializzati, provenienti da tutte le Regioni d’Italia, gareggiare tra di loro per dimostrare il miglioramento della qualità di vita, che è possibile raggiungere grazie al trapianto. Gli atleti si confronteranno nelle specialità sportive di atletica leggera, volley, tennis, tennis da tavolo, bocce, golf.
Partecipano anche alcuni bambini trapiantati nel Centro di trapianto di rene pediatrico di Padova.
«Scopo dei giochi è di promuovere la terapia del trapianto e la donazione e consolidare l’attività sportiva delle persone affette da insufficienza renale cronica in trattamento dialitico e dei trapiantati di organi e tessuti, favorendone, attraverso lo sport, il recupero sociale e clinico nonché il miglioramento della qualità di vita – ha spiegato Marco Mestriner, coordinatotre nazionale del Comitato Aned Sport – Quest’anno si è voluto sottolineare anche l’importanza dell’alimentazione, che non deve essere una condanna per i malati dializzati e trapiantati, sottolineando che anche per loro è possibile riscoprire il “gusto” senza rinunciare a una alimentazione sana».
I trapianti di rene sono stati 2117 nel 2018, un dato che conferma il trend positivo degli ultimi bienni, grazie anche alla crescita dei trapianti da donatori viventi.
Negli ultimi anni, la donazione da vivente ha registrato un notevole incremento, che è stato confermato nel 2018: 287 sono state le donazioni di rene e 25 quelle di fegato (contro le 251 e 18 registrate nel 2014).
Al 31 dicembre, i pazienti in lista d’attesa erano 8.713, di cui 6.545 in attesa di un rene, a fronte dei 9.238 registrati nel 2015.
Dati positivi che però indicano anche la necessità di estendere ulteriormente le dichiarazioni di volontà a favore della donazione degli organi e di estendere in tutto il Paese le buone pratiche, per giungere a ridurre e, in prospettiva, azzerare le liste di attesa per il trapianto.