Il 3 giugno 1969 viene trasmesso negli Stati Uniti il settantanovesimo e ultimo episodio della serie originale di Star Trek.
Star Trek, indicata in Italia come Star Trek – La serie classica o Star Trek – La serie originale, oppure con la sigla ST:TOS o TOS (dall’inglese Star Trek: The Original Series) è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Gene Roddenberry nel 1964 e prodotta a partire dal 1966. È l’opera prima con cui nasce l’universo fantascientifico di Star Trek, alla quale hanno fatto seguito altre serie televisive, film e opere letterarie. La serie non riscosse subito un grande successo di pubblico: solo in seguito, anche grazie alla passione dei fan, divenne un “cult” e un fenomeno di costume, oggetto (assieme alle serie successive) del fandom più esteso a livello mondiale che si conosca. Dal successo della prima serie sono derivate nel corso di oltre cinquant’anni altre sette serie televisive (di cui una animata) e tredici pellicole cinematografiche. Recentemente, una nuova serie televisiva, Star Trek Discovery, ha debuttato nel 2017 ed un’altra, Star Trek Picard, nel 2020.
La serie è ambientata tra gli anni 2266 e 2269, in un ipotetico futuro in cui i terrestri si sono riuniti nel governo mondiale della Terra Unita e sono entrati in contatto con altre forme di vita senzienti residenti nella Via Lattea, arrivando a promuovere con essi la nascita della Federazione Unita dei Pianeti. In questo scenario nella serie vengono narrate le avventure della nave stellare federale USS Enterprise (NCC-1701) e del suo equipaggio, nella sua missione quinquennale di esplorazione nel cosmo alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, “per arrivare arditamente là dove nessun uomo è mai giunto prima” (“To boldly go where no man has gone before”).
La serie televisiva, pur rimanendo un’opera d’intrattenimento, ha proposto temi rilevanti dal punto di vista sociale, etico e politico. Per la prima volta nella storia della televisione un giapponese, una donna di origine africana, diversi americani, uno scozzese, un alieno e un russo, nel momento in cui il mondo era spaccato in due dalla Guerra fredda, si trovavano a lavorare insieme nello stesso equipaggio, a esplorare l’universo alla ricerca di nuove culture con cui dare vita a reciproci scambi in nome dell’uguaglianza e della pace. L’attrice afroamericana Nichelle Nichols, la quale interpretava nella serie il tenente Uhura, che era intenzionata ad abbandonare la serie dopo la prima stagione per dedicarsi al teatro e ai musical, fu convinta a rimanere da Martin Luther King in persona. La stessa interprete di Uhura è anche ricordata per essere stata protagonista, assieme al capitano Kirk, di uno dei primi baci interrazziali nella storia della televisione negli USA, nel 1968 (episodio Umiliati per forza maggiore). Il teorico della fantascienza e dei media Alan N. Shapiro ha affermato che “i principi base di Star Trek sono una summa della filosofia, della letteratura, delle teorie politiche e scientifiche degli ultimi 250 anni a partire dalle rivoluzioni francesi e americane. Io definisco Star Trek l’erede e il protettore delle nostre migliori tradizioni intellettuali e dei nostri tesori culturali.”
Star Trek ha anticipato molti oggetti tecnologici che solamente a decine di anni di distanza sono diventati di uso quotidiano (tra questi porte automatiche, minidischi, telefoni satellitari, computer palmari) e ha introdotto nell’immaginario collettivo molte altre possibilità futuribili: il teletrasporto, i viaggi più veloci della luce e quelli nel tempo sono oggetto di autentiche ricerche scientifiche. Il teletrasporto è introdotto nella serie come artificio scenico onde evitare sequenze di atterraggio dell’astronave, che avrebbero comportato costi per un ulteriore studio fotografico e modellistico. Secondo le attuali ricerche l’idea di teletrasporto come presentato in Star Trek è ritenuta improbabile già nella fase iniziale del processo, sebbene costituisca una possibilità teorica ammessa sia dalla fisica quantistica (Teletrasporto quantistico) sia dalla teoria della relatività generale (Ponte di Einstein-Rosen).
Quello di Star Trek, arricchitosi nel corso del tempo, è diventato uno dei più dettagliati e complessi universi immaginari di tutta la fantascienza. È un futuro ottimistico (seppure ambientato dopo una devastante terza guerra mondiale) con tratti utopici in cui l’umanità ha raggiunto le stelle, unendosi con altre specie a formare una Federazione dei pianeti uniti e risolvendo tutti i maggiori problemi che assillano il pianeta Terra (fame, sovrappopolazione, discriminazioni etniche, divisioni politiche e guerre, fonti di energia ed equilibrio ambientale). Si suppone che questo sia potuto avvenire grazie anche agli stimoli sociali e culturali derivanti dal contatto con civiltà extraterrestri, più progredite non solo dal punto di vista tecnologico ma, non di rado, anche etico e sociale.
Le differenti specie o civiltà apparse nelle serie sono oltre 400. Buona parte delle specie aliene appaiono in un unico episodio e alcune di esse vengono solamente citate. Sebbene la gran parte delle forme di vita incontrate dai protagonisti siano organiche e basate sul carbonio, non mancano forme di vita basate su biochimiche alternative, inorganiche, forme di vita artificiali, entità non corporee e transdimensionali. Sul contatto con le specie aliene, in Star Trek l’equipaggio dell’Enterprise segue la Prima Direttiva, la fondamentale norma etica che impedisce alla Federazione dei pianeti uniti di interferire con le civiltà meno progredite, limitando di fatto i contatti con gli altri popoli che non abbiano ancora scoperto la propulsione a curvatura. Tale direttiva costituisce il sottotema di molti degli episodi della serie originale di Star Trek e delle serie successive. La prima direttiva – ideata dallo scrittore di fantascienza Theodore Sturgeon per un episodio della prima serie – fu chiaramente ispirata dal paragrafo 7 dell’articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite.