Secondo le stime della fondazione Ismu, al 1° gennaio 2019 la presenza complessiva delle seconde generazioni in Italia di età compresa tra gli 0 e i 35 anni, nate in Italia da almeno un genitore straniero o giunte minorenni, era di 2.825.182. “Quasi tre milioni di figli dell’immigrazione destinati a modificare il tessuto sociale, culturale, demografico del nostro Paese che gradualmente stanno entrando nelle istituzioni, emergendo nel mercato del lavoro in posizioni apicali”, osserva Cristina Giudici, direttrice di NuoveRadici.world, testata nata alla fine del 2019 per valorizzare il protagonismo delle nuove generazioni di italiani.
“Medici, ingegneri, insegnanti, artisti, attivisti che vogliono conquistare la leadership per affermarsi individualmente e al contempo favorire una maggiore inclusione della diversity nella società. Il loro ruolo sarà infatti sempre più cruciale per prevenire forme di discriminazione, xenofobia e razzismo”. I relatori che abbiamo scelto per cambiare narrazione sono uomini e donne che hanno origine straniera ma radici ben piantate in Europa. All’inizio della loro vita, sono stati il ponte tra la cultura della famiglia d’origine e quella del Paese europeo dove sono cresciuti. Le doppie radici li hanno aiutati a sviluppare le proprie capacità e a trasformarsi in leader per l’inclusione. “La loro capacità di dare un contributo alla società multiculturale e di essere competitivi in un mondo globale ha favorito non solo la loro crescita personale, ma anche il loro empowerment, facendoli diventare influencer, attivisti e fondatori di community per l’inclusione e la coesione sociale”, aggiunge Piervito Antoniazzi, presidente dell’associazione Nuove Radici, che affianca la testata web di NRW.
Nuove Radici e il Consolato Generale degli Stati Uniti di Milano hanno deciso di dare vita a questo evento per far conoscere l’effervescenza intellettuale che non viene narrata. In tutte queste esperienze di leadership, possiamo fotografare un fenomeno reale: la leadership si forma attraverso l’interazione di culture. I nuovi leader sono interpreti preziosi della globalizzazione perché hanno superato il concetto di nazionalità, consapevoli del proprio background migratorio.
Anthony A. Deaton, Console per la Stampa e la Cultura presso il Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano, ha dichiarato: “Il Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano è orgoglioso di sostenere la missione di Nuove Radici: promuovere una nuova generazione di leader che provengono da diverse comunità con un passato di immigrazione. Questi giovani leader sono impegnati a creare opportunità nella politica, prosperità economica e giustizia sociale per tutti. È una missione che impegna anche il governo degli Stati Uniti, sul suo territorio e nel mondo”.
Francesco Mastro, socio fondatore e presidente di ArteficeGroup, che ha creduto fin da subito al progetto di Nuove Radici, spiega così la partecipazione all’evento: “Le ragioni per cui ArteficeGroup ha deciso di mettere a disposizione le sue competenze per il progetto di NuoveRadici.World sono molteplici, ma partono tutte da una stessa visione del mondo che vede nell’integrazione di saperi, culture e persone la condizione indispensabile di crescita sia personale sia della società in generale”
Synergie Italia è una azienda leader nel settore delle risorse umane ed è partner dell’iniziativa. L’amministratore delegato Giuseppe Garesio commenta:“Il nostro lavoro consiste nel far emergere i talenti, e offrire loro opportunità professionali concrete e di qualità. È quindi naturale per noi sostenere iniziative come questa. È importante infatti valorizzare i percorsi dei “nuovi italiani”, perfetti interpreti della nuova società multiculturale, che anche il mondo del lavoro dovrà includere”.
“Il tema dell’inclusione e della valorizzazione delle diversità per creare valore aggiunto è sempre stato nel nostro DNA, pertanto non potevamo mancare a questa iniziativa– aggiunge Antonia del Vecchio, Diversity Manager dell’azienda -. Synergie Italia crede fermamente nella diversità come ricchezza e risorsa e sostiene che ciascun individuo, prima di essere un Employee, è una persona unica ed il suo valore risiede nelle sue innumerevoli sfumature”.