Goumiers in Italia

Uccisa dai soldati per essersi difesa da uno stupro. Inchiesta dopo 75 anni

Dopo 75 anni ha chiesto che vengano puniti gli autori del tentato stupro e dell’omicidio della madre. Il crimine, durante la seconda guerra mondiale, avvenne a Radicofani, in provincia di Siena, nel 1944 a opera di un militare francese e di due goumiers: soldati marocchini inquadrati nell’esercito francese. Chiamati a combattere in Italia, risalendola fino alla Toscana, i goumiers furono autori di almeno 60.000 crimini, in prevalenza stupri di donne e bambini ma anche omicidi di massa, razzie e torture. Spesso con carta bianca, dovuta quanto meno al tacito consenso dei vertici dell’esercito francese, i goumiers furono gli autori delle marocchinate, così sono passate alla storia, ovvero della pagina peggiore scritta in Italia da un esercito degli Alleati.

Proprio a una marocchinata fu dovuta la morte di Ottavia Fabbrizzi. Aveva 37 anni e per difendersi dallo stupro fu uccisa, con un colpo di pistola, davanti alla figlia di 15 anni. Di quest’ultima è l’iniziativa, a 75 anni di distanza, di chiedere giustizia ai giudici.

Del caso, si sta già occupando la pm Valentina Magnini che ha aperto un fascicolo. La figlia, che oggi ha 91 anni, di Ottavia Fabbrizzi è stata ascoltata dai carabinieri.

Dimenticate per decenni, non certo dalle vittime e dai testimoni diretti, le marocchinate sono tornate all’attenzione pubblica da qualche anno. La Procura Militare di Roma ha denunciato negli ultimi tempi la Francia per crimini di guerra. Adesso, come detto e come ricorda l’Associazione nazionale vittime delle marocchinate, «Procura di Siena sta indagando su un fascicolo riguardante le violenze delle truppe del Corpo di spedizione francese. A tal proposito si ricorda inoltre che queste violenze riguardarono diverse regioni italiane tra cui la Toscana, la zona del senese sino all’Isola d’Elba».
« Il fatto oggetto della violenza ci fu nel giugno del 1944 – rileva e coinferma ancora l’associazione – Tre militari, di cui due goumiers ed un francese, violentarono ed uccisero una giovane. Dopo quel tragico fatto, la figlia della vittima ancora vivente che assistette allo scempio, insieme a suo figlio, hanno deciso di presentare in Procura una denuncia querela. Le parti lese sono altresì state già sentite dai carabinieri del posto. La famiglia in questa delicata fase è difesa dagli avvocati Paola Pantalone del foro di Firenze e dall’avvocato Luciano Randazzo del foro di Roma, già legale dell’Associazione nazionale vittime delle marocchinate. È la prima volta che una procura ordinaria inizia una formale attività di indagine su tale crimini – precisa l’associazione – Una domanda viene spontanea: quante denunce come questa non sono state mai presentate? La risposta è banale, tante purtroppo. Si spera che denunce come queste, servano almeno a ricordare le tante migliaia di persone innocenti violentate e ammazzate in modo barbaro».

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