Ultima apparizione, il 9 febbraio 1986, della cometa di Halley, nome ufficiale 1P/Halley, la più famosa delle comete provenienti dal disco diffuso, la periferia del sistema solare.
Uno dei primi riferimenti storici possibili sulla cometa di Halley è rintracciabile nel testo ebraico Talmud. Qui un passaggio afferma che “esiste una stella che appare una volta ogni settanta anni, e rende confusa la volta celeste inducendo in errore i capitani delle navi“. Dal momento che quest’affermazione è attribuita al rabbino Yehoshua ben Hananiah, se davvero fosse un riferimento alla cometa di Halley, si riferirebbe probabilmente al perielio dell’anno 66, unico avvenuto durante la sua vita; esso probabilmente indusse gli israeliti ad una rivolta generalizzata che sfociò nella prima guerra giudaica e nella distruzione del tempio di Gerusalemme il 9 Av del 70 d.C., operata come ritorsione dalle legioni romane dell’imperatore romano Tito Flavio Vespasiano.
L’astronomo inglese Edmond Halley portò degli studi sulla cometa nella sua fase scientifica. Egli si accorse che le caratteristiche della cometa del 1682 erano simili a quelle della cometa apparsa nel 1531 – di cui dà notizia Pietro Apiano – e nel 1607 – osservata da Giovanni Keplero a Praga. Halley concluse che tutte e tre le comete erano lo stesso oggetto che ritornava visibile agli astronomi ogni 76 anni. Dopo una stima approssimativa delle perturbazioni che la cometa doveva sostenere a causa dell’attrazione dei pianeti, nelle sue Tabulae Astronomicae ne predisse il ritorno per la fine del 1758 o per l’inizio del 1759.
Halley aveva ragione. La cometa fu vista per la prima volta la notte di Natale del 1758 da Johann Georg Palitzsch e passò al perielio il 13 marzo del 1759; l’attrazione di Giove e Saturno causò un ritardo di 618 giorni, come calcolato rigorosamente dal matematico Alexis Clairault prima del ritorno della cometa. Halley però non visse abbastanza per vedere confermati i suoi risultati, morendo nel 1742. I calcoli di Halley permisero anche di individuare le prime apparizioni della cometa nella documentazione storica.
L’arrivo del 1910 è stato particolarmente rilevante per molte ragioni: non solo è la prima orbita della cometa per cui esistono fotografie, ma è stato anche un passaggio relativamente ravvicinato alla Terra (0,15 au (22 000 000 km) il 20 maggio del 1910), ha creato spettacolari vedute, e la Terra è passata attraverso la sua coda. Il 13 gennaio di quell’anno, Tolstoj scrisse in merito nel Diario: “La cometa sta per catturare la Terra, annientare il mondo, e distruggere tutte le conseguenze materiali della mia attività e delle attività di tutti. Ciò prova che tutte le attività materiali, e le loro presunte conseguenze materiali, sono prive di senso. Solo ha un senso l’attività spirituale…“
Il passaggio del 1986 è stato meno favorevole per le osservazioni: la cometa non ha raggiunto la luminosità degli incontri precedenti, e, con l’aumento dell’inquinamento luminoso dovuto all’urbanizzazione, molte persone non l’hanno vista affatto. Comunque, lo sviluppo del viaggio spaziale ha dato agli scienziati l’opportunità di studiare una cometa da vicino, e molte sonde furono lanciate con tale obiettivo. La più spettacolare è stata la sonda Giotto, lanciata dall’Agenzia spaziale europea, che è passata vicino al nucleo della cometa. Altre sonde sono state Vega 1 e Vega 2 dell’Unione Sovietica, le due sonde giapponesi, Suisei e Sakigake e la sonda statunitense ICE.
La cometa di Halley ritornerà il 29 luglio 2061.
Immagine d’apertura: foto della cometa di Halley presa da un osservatorio in Nuova Zelanda durante l’ultima apparizione della cometa nel 1986
Bibliografia e fonti varie
- Halleio, Edmundo, Astronomiæ Cometicæ Synopsis, Autore Edmundo Halleio apud Oxonienses. Geometriæ Professore Saviliano, & Reg Soc. S., Philosophical Transactions, Vol. 24, No. 297, pp. 1882–1899
- Hughes, D. W., The History of Halley’s Comet, Philosophical Transactions of the Royal Society of London, Series A, Vol. 323, No. 1572 (Sept. 30, 1987), pp. 349–367.
- Paolo Maffei, La cometa di Halley. Dal passato al presente Milano, Ediz. scientifiche e tecniche Mondadori, 1987. ISBN 88-04-30526-6
- Giovanni Pascoli, Poesie e prose scelte cura di Cesare Garboli, I Meridiani, Mondadori, 2002.
- Francesca Flores D’Arcais, Giotto, Federico Motta Editore, 1991.