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Un minuto di silenzio per la morte di un operaio a Pietrasanta Solidarietà e vicinanza dall’Assemblea legislativa toscana. Il presidente Mazzeo: “Non è possibile che si continui a morire andando nel luogo massimo della dignità, che è il posto di lavoro. Fino a quando anche soltanto una persona morirà sul luogo di lavoro, noi dobbiamo sentire addosso il peso di quella responsabilità”

di Ufficio Stampa CRT

Firenze – La seduta pomeridiana del Consiglio regionale è cominciata con “un doveroso” minuto di silenzio chiesto dal presidente Antonio Mazzeo “in memoria di un operaio di 46 anni che ha perso la vita questa mattina a Pietrasanta mentre stava lavorando. È un’altra vita che si è spezzata mentre svolge il suo lavoro e penso che questo debba scuotere la coscienza di ciascuno di noi, di chi ha la possibilità essendo al Governo di cercare di migliorare le cose, di chi come noi può normare. Non è possibile che si continui a morire andando nel luogo massimo della dignità, che è il posto di lavoro. Mando un pensiero da parte di tutti voi ai familiari, ai conoscenti, ai colleghi, ai datori di lavoro, ma anche agli amministratori pubblici di un territorio che spesso è toccato da fatti così tragici”.

“Diverse forze politiche mi hanno segnalato quanto accaduto – ha proseguito il presidente Mazzeo – e spesso noi ci fermiamo nel silenzio, ma dovremmo cercare tutti di trovare modi, forme, perché questi numeri, che sono sempre crescenti possano diminuire. Fino a quando anche soltanto una persona morirà sul luogo di lavoro, noi dobbiamo sentire addosso il peso di quella responsabilità”.

A margine il presidente ha voluto ribadire le più sentite condoglianze e la vicinanza di tutta l’Assemblea legislativa della Toscana alla famiglia dell’uomo che ha perso la vita, ai suoi conoscenti e alla comunità di Pietrasanta e al settore marmifero.

“C’è bisogno che tutti – ha concluso il presidente Mazzeo – siano coinvolti in un ampio ragionamento che vada oltre il dibattito politico e sociale e che metta al centro la sicurezza e il diritto al lavoro e alla vita di ogni singolo lavoratore. Uno Stato civile deve garantire il diritto a non morire di o per il lavoro. Allo stesso tempo occorre investire nei controlli, rafforzando personale e strutture, sensibilizzare verso l’applicazione di tutte le norme di prevenzione e sicurezza esistenti a partire dal protocollo regionale dedicato proprio al settore del marmo. Fermiamo questa strage silenziosa di giovani, di padri di famiglia, di donne e uomini creando una rete sempre più sensibile e coesa”.

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