Dialogando con R.S. che si racconta e ci racconta
E dopo i libri di poesia Martina Marotta, scrittrice e poeta, conosciuta in Italia ed all’estero, mettendo in pratica gli insegnamenti universitari delle sue recenti lauree, prepara, per inviare in stampa, due libri intervista di notevole significato storico e sociale.
Il primo, in italiano e portoghese, tratta un argomento molto a cuore della famiglia Marotta: l’emigrazione in Brasile con una storica intervista a Vicente Micucci ed altri italiani e figli di Italiani che hanno sempre vissuto in Brasile, nello stato di Bahia e che portano nel cuore la loro italianità. Ricopre una importanza storico/sociale il testo che riporta la integrale intervista a R.S. (fino all’uscita del libro verranno riportate le sole iniziali del nome), donna afghana, scrittrice e giornalista dello Stato asiatico scenario, in questi ultimi decenni di radicali cambiamenti sociopolitici che hanno visto l’alternarsi continuo di governi religiosi e non, di fazioni opposte. Tutti conosciamo la storia dell’Afghanistan ci è stata raccontata continuamente in televisione da inviati speciali, da cronisti, da militari europei ed americani. Sono poche le volte che si è avuto l’opportunità di poter personalmente intervistare e raccontare direttamente i fatti e le vicissitudini delle donne afghane che hanno visto, in questi ultimi anni, cambiamenti radicali nella loro vita e quindi nelle loro storie. Sono storie vissute, giorno dopo giorno, passando da momenti felici a momenti tristi a periodi che esigevamo particolari restrizioni dettate dal governo. Non sempre le donne afghane hanno avuto la possibilità di poter vivere una vita identica a quella di altre donne di qualsiasi altra parte del mondo anche rispettando la propria fede religiosa. A volte un piccolo errore, una incomprensione, un mancato rispetto di una determinata legge religiosa può essere motivo di punizione che, specialmente nei confronti delle donne, sono sempre più severe rispetto a quelle riservate agli uomini.
La giornalista, attualmente in Europa, nel corso dell’intervista scende nei minimi particolari, racconta le sue sensazioni, le sue paure, il suo modo di vedere gli avvenimenti che si accavallavano attorno a lei in un crescendo di paure e di timori ma anche di momenti felici, sempre nella speranza di vivere una vita migliore nel rispetto reciproco sia di genere che di religione. Il libro sta ottenendo numerosi e importanti patrocini (senza finanziamento) istituzionali. In effetti il libro è pronto ed in questi ultimi giorni si sta procedendo alla traduzione ed alla verifica delle traduzioni. Sarà in tre lingue: Inglese, Italiano, Persiano. Una volta completato il controllo delle traduzioni si procederà con la stampa del volume.
Chi ha potuto leggere parte della intervista che Martina ha realizzato ritiene il libro di importanza storica molto elevata proprio perché si da la possibilità di raccontare in prima persona ciò che una donna vive solo perché afghana. A Martina le congratulazioni del mondo letterario italiano ed internazionale. La pubblicazione prevista per la prossima primavera, quindi veramente ci sarà poco da aspettare.
Per ulteriori informazioni scrivere a martinamarotta.scrittrice@gmail.com