schermata 2022 09 13 alle 10.27.27 (3)

Una conferenza sugli “Arlecchini” di Giovanni Domenico Ferretti della Collezione di Fondazione CR Firenze    

Martedì 28 febbraio, alle ore 17, nell’Auditorium Cassa di Risparmio di Firenze, l’intervento del Professor Fabio Sottili, architetto, storico dell’arte e docente di materie storico artistiche presso gli istituti medi superiori 
 
Nella Collezione d’Arte della Fondazione CR Firenze è conservata una serie di 16 dipinti sul tema I travestimenti di Arlecchino, realizzati alla metà del Settecento da Giovanni Domenico Ferretti con appunto raffigurati Arlecchino e Pulcinella, figure primarie della Commedia dell’Arte. Questi dipinti saranno protagonisti di una conferenza del Professor Fabio Sottili, storico dell’arte, che si terrà martedì 28 febbraio, alle ore 17, nell’Auditorium Cassa di Risparmio di Firenze (via Folco Portinari 5, Firenze).  
 
Si tratta di uno dei soggetti più amati del XVIII secolo, che hanno reso celebre il pittore fiorentino, facendolo diventare una delle figure chiave della pittura italiana del Settecento, e, grazie alla recente pulitura, i sedici dipinti hanno ritrovato hanno ritrovato le cromie originali, con i colpi di luce e di colore caratteristici del periodo maturo dell’artista. 
 
Il committente fu il nobile senese Orazio Sansedoni, direttore generale dei boschi in Toscana e consigliere delle finanze del governo lorenese, il quale per esporli allestì uno specifico “Gabinetto degl’Arlicchini” nella sua residenza fiorentina presso la Casa della Commenda del Santo Sepolcro posta su uno degli angoli di Ponte Vecchio. 
 
Insieme a tale nucleo iniziale, Ferretti produsse ulteriori serie di “Arlecchinate” per residenze suburbane di altri membri dei Sansedoni, nelle quali gli stessi committenti si trovavano burlescamente ritratti; alcune famiglie fiorentine seguirono il loro esempio, e per questi si mise all’opera anche un altro artista fiorentino, il poco noto Francesco Gambacciani. Lo spirito giocoso, già presente nella cultura fiorentina del secolo precedente, si coniuga con l’interesse per il teatro goldoniano, e trova qui la sua apoteosi rococò, che ha portato ad una fortuna tale da generare numerose repliche, anche incisorie. 
Please follow and like us: