Prende corpo, nel senso vero, del materiale filmato, il progetto del film Dalla Mia Finestra. Ideato da Massimiliano Marraffa e Massimiliano Gionti, il documentario sta nascendo in questi giorni di lockdown, di tempo sospeso, di sostanziale confinamento in casa. Tempi difficili nel quale lo sguardo che esce dalla finestra rappresenta il luogo, la luce, la riflessione degli italiani.
Il documentario sarà realizzato dai video -sguardi delle persone che, aderendo al progetto, hanno inviato brevi filmati ripresi dalle loro finestre in un qualsiasi momento dell’attuale vita quotidiana. Filmati che sono più di 300, per il momento, e che «ci hanno incuriosito, ci hanno fatto pensare e ci hanno emozionato», dicono i due promotori dell’iniziativa.
Il progetto è stato lanciato tre settimane fa e i video, tanti dei quali ripresi col semplice smartphone, sono arrivati da tutta Italia ma anche da tante parti diverse del mondo. E così, pur in piena pandemia, c’è chi viaggia o è costretto a farlo e ha inviato le sue impressioni, il suo punto di vista dal finestrino di un treno o dall’oblò di un aereo. Ma tante, tantissime sono le finestre italiane, da quelle poggiate sul balcone d’un condominio popolare a quelle che danno sui tetti, dagli sguardi che vedono il mare o le montagne o entrambe le cose.
Per partecipare c’è ancora tempo. «Abbiamo deciso di prolungare il termine di ricezione dei materiali fino al 26 aprile, quando 76 anni fa, gli italiani si svegliarono liberati», dicono Marraffa e Gionti.
Largo ai video, allora. Bastano 10 secondi e non c’è bisogno di particolari doti tecniche o strumenti. Basta mettere il telefono in orizzontale e farlo guardare, dicendogli di registrare, fuori dalla finestra. L’audio originale sarà mantenuto, partecipare è semplice e immediato grazie anche all’invio tramite whatsapp al 320 6222716 oppure visitando il sito www.dallamiafinestra.com e inviando una mail a video@dallamiafinestra.com.