Il 30 ottobre 1938 viene trasmesso negli USA l’adattamento radiofonico del romanzo di fantascienza “La guerra dei mondi” del regista Orson Welles, ciò causa il panico in molti, i quali nonostante gli avvisi prima e dopo il programma, credono che un invasione aliena stia accadendo davvero.
Il programma fu trasmesso dalla CBS (Columbia Broadcasting System), una delle maggiori emittenti statunitensi, e fu interpretato dall’allora ventitreenne Orson Welles all’interno della trasmissione Mercury Theatre on the Air, programma settimanale in cui venivano proposte letture di romanzi celebri. Lo sceneggiato radiofonico era stato scritto da Howard Koch, come adattamento del noto romanzo dello scrittore britannico H. G. Wells del 1897, riambientando la vicenda negli Stati Uniti al tempo presente.
L’idea alla base dell’adattamento era di trasmettere nel corso del programma musicale della sera una serie di comunicati “dal vivo” del tutto simili a quelli trasmessi nei notiziari radiofonici. Welles, che era anche il regista e produttore del programma, non aveva previsto quelle che sarebbero state le reazioni del suo pubblico; non aveva nessuna intenzione di fare uno scherzo, come talvolta si crede, tanto è vero che sia all’inizio della trasmissione che alla sua conclusione venne chiaramente detto che avevano trasmesso l’adattamento radiofonico del romanzo di Wells. Al suo interno però si fece di tutto per renderlo verosimile.
Al termine della trasmissione, Orson Welles si recò in un vicino teatro per prendere parte alle prove serali di uno spettacolo, venendo a conoscenza solo il giorno dopo del putiferio che la sua interpretazione aveva scatenato
«Furono le dimensioni della reazione ad essere sbalorditive. Sei minuti dopo che eravamo andati in onda le case si svuotavano e le chiese si riempivano; da Nashville a Minneapolis la gente alzava invocazioni e si lacerava gli abiti per strada. Cominciammo a renderci conto, mentre stavamo distruggendo il New Jersey, che avevamo sottovalutato l’estensione della vena di follia della nostra America.» Con queste parole Welles stesso descrisse a Peter Bogdanovich l’effetto del suo adattamento in un celebre libro-intervista.
In realtà, Welles pensava che l’adattamento fosse noioso, e non avrebbe voluto proporlo, se non fosse che fu costretto ad usarlo perché si ritrovava senza altro materiale interessante a disposizione. Il risultato fu fin troppo realistico e si trattò di una enorme pubblicità per il regista, che portò la RKO ad offrirgli un contratto per la realizzazione di tre film a Hollywood.
Per lungo tempo la letteratura fece molta eco sul presunto panico creatosi quella notte, enumerando casi di suicidio, onde sottrarsi alle nefaste conseguenze di un contatto con le creature aliene. In verità gli episodi erano assimilabili alla normale casistica, non riscontrando alcuna correlazione con l’evento. Il celebre critico cinematografico francese André Bazin ricorda come l’avvenimento ebbe una tale eco che quando tre anni dopo, il 7 dicembre 1941, l’aviazione giapponese sferrò un attacco alla base navale statunitense di Pearl Harbor, molti americani pensarono ad uno scherzo di pessimo gusto.
Di recente, alcuni studi fatti da Jefferson Pooley e Michael J. Socolow, hanno messo in discussione principalmente la storia dell’isteria generale, o che comunque questa non fu la stessa riportata dai giornali. Secondo tali studi, quello che avvenne realmente e fu in effetti notevole è proprio l’effetto mediatico che ne è scaturito. Oggi si parlerebbe di fake news, appunto. Di quel sistema di diffusione di notizie generalmente false o prive di fondamento. I giornali dell’epoca crearono la notizia, cambiarono le stime, le vittime, citando gente sfollata e quindi che il panico era reale: il tutto era falso, Lo stesso Welles cavalcò l’onda del successo derivata dalla diffusione dei rotocalchi e, probabilmente, non a caso tre anni dopo, in Citizen Kane, uno dei temi principali è proprio quello della manomissione dell’informazione, della cultura mass-mediale e dell’influenza che possono avere i mezzi di comunicazione.
Immagine d’apertura: targa commemorativa dell’adattamento radiofonico della “guerra dei mondi” di Welles, a West Windsor nel New Jersey
Bibliografia e fonti varie
- Bulgatz, Joseph (1992). Ponzi Schemes, Invaders from Mars & More: Extraordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds. New York: Three Rivers Press. ISBN 0-517-58830-7.
- Estrin, Mark W.; Welles, Orson (2002). Orson Welles Interviews. Jackson (Miss.): University of Mississippi.
- Gosling, John (2009). Waging The War of the Worlds: A History of the 1938 Radio Broadcast and Resulting Panic. Jefferson, NC: McFarland. ISBN 978-0-7864-4105-1.
- Holmsten, Brian; Lubertozzi, Alex, eds. (2001). The Complete War of the Worlds: Mars’ Invasion of Earth from H.G. Wells to Orson Welles. Naperville, IL: Sourcebooks MediaFusion. ISBN 1-570-71714-1.
- Schwartz, A. Brad (2015). Broadcast Hysteria: Orson Welles’s War of the Worlds and the Art of Fake News. New York: Hill and Wang. ISBN 978-0-8090-3161-0.
- The Martian Panic Sixty Years Later: What Have We Learned? from CSICOP
- The Martian Invasion at the Wayback Machine (archived July 21, 2011) describes instances of panic, outcry over the panic and the responses by the FCC and CBS
- BBC report on the 1926 Knox riot hoax