Vittorio Sgarbi guida deciso, direzione un autunno caldo. Caldo per l’arte, beninteso, ovvero quella che sta per essere presentata dala Mart di Rovereto. Al volante dell’ammiraglia trentina dell’arte, della quale è da pochi mesi presidente, ha presentato ieri il programma dei prossimi mesi. Il lavoro condotto da Vittorio Sgarbi porterà a grandi mostre di carattere storico, prestiti provenienti dai maggiori musei internazionali, una grande produzione insieme al Guggenheim di Bilbao. E ancora: musica, danza, cinema, giornate gratuite e eventi per il grande pubblico.
L’Autunno caldo del Mart
L’Autunno caldo del Mart è un palinsesto ricco di nuove grandi mostre, alcuni preziosi cammei, momenti di approfondimento, giornate di festa e appuntamenti per ogni tipologia di pubblico: famiglie, giovani, specialisti.
Come sempre la fanno da padrone l’arte moderna e l’arte contemporanea, core business del museo, ma non mancano audaci confronti con il passato e momenti di divulgazione scientifica. Fondamentali sono le collaborazioni con grandi musei internazionali e italiani, ma anche con istituzioni e realtà del territorio coinvolte nella programmazione degli eventi.
Arte moderna
Fiore all’occhiello del calendario autunnale è l’inaugurazione della grande esposizione dedicata a Isadora Duncan, il 17 ottobre.
In mostra numerosi capolavori dedicati alla figura più rivoluzionaria della danza, musa dei maggiori innovatori delle arti pittoriche e plastiche di inizio secolo come Rodin, Stuck, Boccioni, Depero, Casorati, Giò Ponti.
In collaborazione con la Fondazione CR di Firenze, “Danzare la rivoluzione. Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e avanguardie” è curata da un comitato scientifico d’eccezione: Maria Flora Giubilei e Carlo Sisi, con Rossella Campana, Eleonora Barbara Nomellini e Patrizia Veroli.
Dal 19 ottobre al 1 marzo, la mostra arriva a Rovereto dopo una prima tappa a Villa Bardini a Firenze e rappresenta l’ideale seguito di uno tra i progetti Mart di maggior successo: “La Danza delle avanguardie” che quindici anni fa indagò le relazioni tra la danza e le arti visive del Novecento.
Arte contemporanea
La mostra su Isadora Duncan impreziosisce la proposta espositiva del museo che già il 12 ottobre apre la più ampia antologica mai realizzata in Europa su Richard Artschwager.
L’esposizione è il frutto di una straordinaria collaborazione internazionale con il Guggenheim di Bilbao, museo che diviene partner del Mart e che storicamente e per molti versi ne è stato forse un modello per le analogie storiche: contesti post-industriali ripensati nella prospettiva di uno slancio culturale garantito dalla rivisitazione urbanistica di istituzioni museali progettate da archistar.
A cura di Germano Celant, la mostra sarà presentata prima a Rovereto, dal 12 ottobre al 2 febbraio 2020, e successivamente ospitata a Bilbao nella primavera del 2020. Si tratta di uno straordinario e completo viaggio nell’opera di un rivoluzionario artista che ha decisamente ripensato l’oggetto e lo spazio dell’arte attraverso capolavori presenti a Rovereto grazie ai generosi prestiti di alcune delle principali Collezioni del mondo come il Whitney Museum of American Art (New York), la Broad Art Foundation (Los Angeles), la Tate Britain (Londra), la Fondation Cartier pour l’art contemporain (Parigi), la Fondazione Prada (Milano).
Le immagini per un Autunno caldo
Mart, il distretto
Nel cuore del meraviglioso Trentino, incastonato tra palazzi del XVIII secolo, il Mart di Rovereto è la prima struttura italiana del nuovo millennio realizzata per essere un polo culturale, un’agorà delle arti e dei saperi.
Disegnata dall’archistar svizzera Mario Botta la piazza circolare del Mart è allo stesso tempo un’icona della contemporaneità e un omaggio alle forme classiche: le dimensioni della cupola sono identiche a quelle del Pantheon di Roma e la fontana posta al centro rimanda all’impluvium per la raccolta delle acque piovane delle ville romane.
Di fronte al Museo si affaccia un importante Auditorium nel quale 12 mesi all’anno viene sviluppato un calendario multidisciplinare dedicato alla contemporaneità: festival internazionali, rassegne, stagioni di danza, musica elettronica, jazz, teatro e cinema.
A pochi passi dal Mart si trovano diverse e prestigiose istituzioni culturali: il settecentesco Teatro Zandonai, che programma la stagione di prosa, e il polo universitario di Rovereto, ampliamento dell’Università degli Studi di Trento, recentemente riconosciuta migliore università statale d’Italia.
Nella piazza del Mart una ricca Biblioteca civica è il fiore all’occhiello dell’innovativo sistema bibliotecario trentino e partner di MediaLibraryOnLine, primo network italiano di biblioteche digitali pubbliche.
A completare l’eccellente formazione di spazi dedicati alla cultura, a partire dal 22 ottobre aprirà il nuovo Café & Ristorante del Mart, rinnovato nei suoi spazi e affidato allo chef Alfio Ghezzi. Qui si incontreranno i grandi linguaggi della tradizione italiana: arte, cucina e una collezione di classici del design del Novecento italiano.
Mart, il museo
Dall’Ottocento ai giorni nostri, il Mart di Rovereto attraversa oltre 150 anni di storia con particolare attenzione all’arte italiana del XX secolo.
Le Collezioni del Mart sono testimonianza delle due vie dell’arte del Secolo: l’Avanguardia, incarnata soprattutto dal Futurismo, e la fedeltà alla bellezza, al canone, alla tradizione come raccontano le varie tendenze dalla Metafisica, di Novecento Italiano o di Valori Plastici.
Un nuovo display espositivo consente al Mart la valorizzazione dei suoi inestimabili capolavori: è un percorso che lascia senza fiato, attraverso le opere di Francesco Hayez, Luigi Bonazza, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Gino Severini, Luigi Russolo, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Ilya Kabakov, Robert Morris, Sol LeWitt fino alle ultimissime generazioni.
Patrimonio museale
Il Mart si rinnova continuamente non solo attraverso il calendario espositivo, ma anche modificando periodicamente il percorso di visita alle Collezioni permanenti.
In questo “Autunno caldo” il museo propone la realizzazione di spazi specifici all’interno dei percorsi delle Collezioni permanente per ospitare incontri con capolavori della storia dell’arte e raffronti intensi.
Si comincia il 4 ottobre con capolavori estremamente rappresentativi delle svolte storico-artistiche del primo Novecento: il primo Focus vede infatti la compresenza tra la significativa figurazione di Gino Rossi e la sintesi scultorea di Arturo Martini.
Dal 25 ottobre un confronto decisamente inedito e stimolante attraverserà i secoli con l’esposizione al Mart della pala d’altare di Bernardo Strozzi, detto il Cappuccino, raffigurante la Madonna con Gesù Bambino in gloria e santi (1640 circa). Il parallelismo sarà in questo caso con uno dei maggiori artisti del Novecento: Yves Klein. Al centro dell’indagine è il blu. Da un lato la santità allegoricamente allusa dal colore dei panneggi, dall’altro la nota versione di Klein e il suo portato nel superamento della condizione materiale dell’esistenza.