Tra lo stupore dei più, tra gli spazi elettorali più vuoti che pieni, Prato si è risvegliata con un nuovo candidato sindaco. Vota Paolo Brosio è la scritta, accanto al volto sorridente dell’improbabile candidato sindaco. Che fosse una burla – ma di chi e perché? – si è capito presto. Troppo tardi per candidarsi. Troppo tardi per un decimo candidato sindaco. E poi, anche nome del movimento politico e slogan qualche dubbio l’hanno destato. A Prato, Brosio si sarebbe infatti candidato per il Movimento Medjugorje, con lo slogan E ancora: “Esiste un undicesimo comandamento: vota Brosio”. “Patria, Famiglia e Spirito Santo”. Manca solo l’Amen.
Amen che non chiuderà, con ogni probabilità e come ha confermato il legale di Brosio, la vicenda. Sarà presentata denuncia per tutelare l’immagine del personaggio e il suo “cammino di fede”. Il diretto interessato, poi, se l’è presa di brutto, anche per ragioni professionali.
Eppure, a loro dire, quelli che hanno affisso i manifesti elettorali falsi puntavano, col clamore, a criticare quella che ritengono la pochezza di contenuti e di programmi dei veri, son 9 in tutto, candidati alla carica di sindaco di Prato. Del resto, perché candidarsi proprio nella città toscana, con le tante al voto?
Il clamore c’è stato. Eccome. E quando le campagne elettorali non sono in effetti delle più belle, possono bastare meno di 6 manifesti burla a suscitarlo.
Vota Paolo Brosio e lui annuncia querela
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